domenica 26 marzo 2023

La Borgata continua a sognare: 4-1 al Football United

Ventesima giornata di campionato, la quinta del girone di ritorno: il Torrenova è inciampato in un pareggio sul campo della vicina Fidelis Roma, la Vis Casilina continua a vincere e la Lucky Junior non va oltre il pari a reti bianche contro il Moricone. La Borgata prova a prendere il largo e vola a +6 dalla squadra di Cecchina, a -3 dai rossoblu di Borgata Finocchio e -4 dai neri di Torrenova. 
 
Il campionato non è mai stato chiuso e tutto è ancora da scrivere, incontro dopo incontro

Certo è che la vittoria di Moricone della scorsa settimana ha ridato fiducia e morale a tutta la squadra, che al termine della partita contro il Montedoro sembrava aver ricevuto un brutto colpo. La reazione è giunta pronta e corale andandosi a prendere i 3 punti nel territorio in odor di Sabina e continuando oggi tra le mura amiche del 'Danilo Vittiglio'. 

La Borgata vuole passare in vantaggio subito: non bastano neanche due giri d'orologio che l'attacco granata (oggi in maglia bianca) insacca un pallone alle spalle del portiere ospite. Il fuorigioco ravveduto dall'arbitro Perotti strozza l'emozione degli undici nel rettangolo verde ma la felicità è solo rimandata. Due minuti dopo, al 4', è Chiarella ad aprire le danze e a dare l'impronta ad una partita in cui il Football United non ha mai dato da pensare realmente alla Borgata. Dal primo gol del centravanti granata - sui gradoni ci si invola in un paragone con il giallorosso Belotti "Gallo-Chiarella" - e per tutti i minuti che seguiranno, la partita è a senso unico e le uniche occasioni create dalla squadra di mister Ricciotti sono imputabili a distrazioni locali. Poche, come il risultato lascia intuire.
Al 22' la Borgata cerca il raddoppio: Mascelloni calcia una bordata da fuori area che si stampa sulla recinzione oltre la traversa della porta difesa da Loum. Passano sei minuti e il secondo gol arriva davvero: di nuovo Chiarella, per la gioia sua (come avrà modo di dire nell'intervista post partita) e di tutti, raggiungendo Piccardi, Proietti e Ciamarra nella classifica marcatori interna. L'unica distrazione difensiva della Borgata porta i locali ad accorciare le distanze: è il 41' e il gol del 2-1 è siglato da Ciotti. Il Football United si rinvigorisce: prova a farsi vedere e ad entrare nelle maglie difensive locali senza troppo successo. Neanche una manciata di minuti dopo il gol che avrebbe potuto sancire la riapertura della partita e La Preziosa viene ammonito per aver trattenuto la maglia di Di Stefano, in procinto di andarsene da metà campo.
La reazione è abbastanza sconsiderata e le proteste nei confronti dell'arbitro, incessanti e vibranti, si protraggono per circa 40 secondi. Ancora un cartellino giallo, poi uno rosso: Perotti espelle La Preziosa e ammonisce un compagno di squadra. L'immaturità ha giocato un peso non indifferente nella partita della squadra ospite e la strada del Football si è posta tutta in salita, mentre quella della Borgata è lastricata verso valle. 

Prima che scadano i 5 minuti di recupero concessi dal Direttore di gara c'è tempo per un gesto tecnico superbo di Mascelloni: la secca staffilata calciata da 30 metri dal difensore granata finisce proprio sotto l'incrocio dei pali.
Loum non la vede neanche partire
: terzo gol della partita. 

Nella ripresa non accade molto: la Borgata amministra e sa chiudersi quando deve. All'inizio della seconda frazione di gioco, ad esempio, quando al 10' Ranieri tenta un tiro dalla distanza che finisce ben sopra la traversa. C'è da dire che gli ospiti non molleranno mai fino al triplice fischio, ma l'uomo in meno pesa come un macigno.
Al 31' Chiarella e Di Stefano si producono in un uno-due in area: il centravanti la cede all'ala che tenta il tiro da distanza più che ravvicinata ma Loum nega il potenziale quarto gol mettendoci lo stinco. 

Dieci minuti dopo è Piccardi a calare il poker granata su assist di Proietti. C'è tempo e spazio, addirittura, per il potenziale quinto centro della giornata ma la sorte è beffarda e volta le spalle a Ciamarra.

Il tabellino della ventesima giornata di campionato | Seconda Categoria Laziale | Girone F

BORGATA GORDIANI - FOOTBALL UNITED 4-1

MARCATORI:
4'pt e 28'pt Chiarella (BG), 41'pt Ciotti (FU), 48'pt Mascelloni (BG), 40'st Piccardi (BG)

BORGATA GORDIANI: Capuani, Proietti, Segatori, Mascioli M., Mascelloni, Brigazzi, Di Stefano (41'st Capuzzolo), Cassatella (41'st Martucci), Chiarella (32'st Ciamarra), Cicolò (20'st Alfonsini), Piccardi PANCHINA: Poma, Barsotti, Casavecchia, Ienuso, Neri. ALLENATORE: (Fabrizio Amico, squalificato fino al 31/03/2023).

FOOTBALL UNITED: Loum, Gozzi, Gelodi, De Gregorio (15'st Ranieri), La Preziosa, Pizzelli, Ciotti, Venturini (41'st Zarfati), Lucaioli (30'st Cipriani), Rampulla (24'st Spezzi), Giglio. PANCHINA: Carlo, Botev. ALLENATORE: Andrea Ricciotti.

ARBITRO: Adriano Perotti (Roma2).

NOTE: Espulso per vibranti proteste nei confronti dell'arbitro, nonché per doppia ammonizione, al 44'pt La Preziosa (FU). Ammoniti: 32'pt Venturini (FU), 39'pt Proietti (BG), 43'pt La Preziosa (FU). Angoli: Borgata Gordiani 5 - 6 Football United. Recupero: 5'pt - 5'st. 

Le foto dritte sono quelle che ha scattato Elisa prendendo per un lasso di tempo - pur breve - la mia macchina fotografica. Le altre storte sono ovviamente le mie.

Moreno: «Non me fa foto ché oggi c'ho il 4». La sobria reazione di Mascelloni.






























sabato 25 marzo 2023

Il colloquio [iperbole]

[Il post è frutto di fantasia. Non è riferito a nessuno e ad alcuna circostanza in particolare. Si satireggia]

 
Lo sguardo è triste ma solenne insieme, a stento si trattengono le lacrime che - pure - scenderebbero copiose se non ci fosse lo steccato genitore-insegnante a incutere un 'quid' di distanza psicologica, sebbene l'età anagrafica giochi tutta a favore della genitrice. 

Sospira, guarda in basso. Poi, afferrando i manici della borsa che ha posto sulle ginocchia, come a farsi forza di dover pronunciare la sentenza più sconveniente (ma anche un po' mesta) riguardo la figlia, comincia: «Professore...! (qui un altro sospiro con sguardo verso il basso) mia figlia ha così a cuore le sue materie! Fa male a me prima ancora che a lei sapere che non stia andando bene».

Momento di sguardo penetrante che dura un centesimo di secondo, prima di ricominciare: «Torna a casa, mia figlia, e studia. Studia, studia, studia, non fa altro che studiare. Ho dovuto interromperle lo sport, e lei sa bene quanto in quest'età sia vitale coompiere attività fisica». 

Ti lasci andare in una chiusura di palpebre e ad un vocalismo strozzato che tradisce appartenenza territoriale a ridosso del raccordo anulare: «Eeh».

«Ma professore: non ha quasi il tempo per mangiare con noi la sera!», qui le braccia si allargano come a voler ricevere la forza dagli astri.

Il colloquio finisce mentre tu, paterno, rassicuri la genitrice e ti affretti a tornare in classe.
Sali i gradini che ti portano al piano dove, in fondo al corridoio a sinistra (a destra c'è sempre il cesso di gaberiana memoria), ti aspetta la classe.
La figlia, seduta come al pub mentre ordina una chiara media, masticando la gomma come la ragazza di Verdone-Figlio-dell'amore-eterno in "Un sacco bello", vede entrare il prof e senza neanche provare a dissimulare: «AH PROF MA QUANTE GGIUSSSIFICHE ME SO RIMASSE A LATINO?!».

Don Milani, ora pro nobis

«Piantedosi chiarisca», l’interrogazione di Zanettin sull’assalto alla sede della Cgil - Atlante Editoriale

Lunedì mattina il senatore Pierantonio Zanettin (Forza Itali), componente della Commissione Giustizia del Senato, ha presentato un’interrogazione con richiesta di risposta al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi riguardo i fatti che coinvolsero la manifestazione “No Green Pass”, Forza Nuova (e rispettive figure di riferimento romane e nazionali) e il successivo assalto alla sede della Cgil avvenuto due anni fa. Il ministro allora era prefetto di Roma.

I fatti
Il 16 settembre 2021 il Governo Draghi approva un decreto legge che introduce l’obbligo di possesso della certificazione verde (“green pass”) nei luoghi di lavoro pubblici e privati [1]. Nei mesi di settembre e ottobre (il 15 di quel mese sarebbe entrato in vigore il provvedimento) si inizia a coagulare la protesta classificata in quei giorni come genericamente “no-vax”: il movimento eterogeneo, contrario al procrastinarsi delle restrizioni nonché alle misure di vaccinazione, scoppiò in occasione della dimostrazione di piazza del 9 ottobre [2021]. Il resto è cronaca di quelle ore. Nel corso della manifestazione di opposizione alla certificazione verde e alla vaccinazione obbligatoria si raduna un presidio in Piazza del Popolo che, immantinente, diventa corteo e la maggior parte dei manifestanti si sarebbe sparpagliata in varie direzioni. Il flusso più imponente è diretto alla sede della Cgil. Gruppi avrebbero raggiunto Palazzo Chigi, se non fossero stati fermati.

Gli arresti
Per quei fatti il processo ordinario è tutt’ora in corso «davanti alla sezione penale del tribunale di Roma presieduta dalla giudice Claudia Lucilla Nicchi. Castellino è sotto processo dinanzi al tribunale di Roma in composizione collegiale» ma ad ogni modo «Salvatore Lubrano, un esponente di Forza Nuova poi arrestato insieme a Giuliano Castellino [referente romano di Forza nuova], Roberto Fiore [referente nazionale del partito] ed altre nove persone con l’accusa di saccheggio, istigazione a delinquere, violazione di domicilio e resistenza» [2].


L’incognita di W1

L’avvocato difensore del primo dei forzanovisti citati è il radicale Vincenzo di Nanna (già presidente dell’associazione Amnistia Giustizia Libertà Abruzzi) e il quotidiano ‘Il Riformista’, nella persona del giornalista Paolo Comi, il 18 marzo pubblica un articolo in cui verrebbe mostrato un fatto, ricostruito a partire dal video depositato dall’avvocato sopra citato: qualcuno avrebbe aperto la sede del sindacato ancor prima dell’assalto [3]. Non ci sarebbe nome se non una classificazione: W1.

«Chi è questa persona che ha fatto entrare i manifestanti all’interno della sede nazionale della Cgil a Roma il pomeriggio del 9 ottobre del 2021?» - si chiede Comi nell’articolo - «Molto probabilmente un agente dei servizi o delle forze di polizia che quel giorno erano infiltrati nel corteo guidato da Roberto Fiore e Giuliano Castellino, i capi di Forza Nuova. Come mai? Si cercava l’incidente di piazza? Una risposta potrebbe darla il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che all’epoca era il prefetto di Roma e dunque l’autorità preposta alla tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica» [2].

L’interrogazione
Nella giornata di martedì [21 marzo 2023] il medesimo quotidiano pubblica la notizia dell’interrogazione del Senatore Pierantonio Zanettin, presentata nella seduta di lunedì 20.

Abbiamo raggiunto telefonicamente il Senatore del gruppo di Forza Italia per un chiarimento riguardo la sua iniziativa, nonché per conoscerne gli obiettivi.

«La pubblicazione del Riformista mi ha colpito», ha affermato Zanettin riferendosi all’articolo apparso sul giornale diretto da Sansonetti. «Nella mia attività parlamentare spesso utilizzo gli atti di sindacato ispettivo per mettere in luce aspetti che reputo interessanti o che possono essere inquadrati nell’attività politica riguardo il settore della giustizia, [agendo] attraverso un’impostazione di garantismo giuridico, essendo avvocato».

Quali obiettivi si è posto?
«Il mio obiettivo è quello di vedere le cose non in chiave “giustizialista e manettara”. Questo fatto [esposto dal Riformista] mi ha sorpreso. Ho ritenuto doveroso che – qualora ci fossero dubbi [riguardo la vicenda] – il Ministro debba venire a chiarire».

Zanettin precisa subito: «Non ho nessuna simpatia per il movimento “No Green Pass” né per qualsivoglia estremismo di destra o di sinistra. Sono lontano dalle posizioni di Fiore o dagli altri protagonisti di quella giornata». Tuttavia: «Da garantista, da persona che crede che lo Stato debba rispettare le proprie regole, non posso che essere stato interessato dalla notizia, dunque ho agito di conseguenza».

Dal momento che, citando dall’interrogazione presentata: «nel video [pubblicato dal Riformista] viene posto in evidenza il comportamento di un soggetto rimasto ignoto, perché non identificato dalle forze dell’ordine, e chiamato dalla polizia scientifica W1», Zanettin chiede: «se il soggetto ignoto, chiamato nel rapporto della polizia scientifica W1, appartenga alle forze dell’ordine o a qualche altro organo dello Stato».

Perché?
«Se si guarda il video pubblicato dal Riformista si vede il soggetto, questo W1, che viene identificato in diverse fasi dell’aggressione. Quella avanzata dal quotidiano è un’ipotesi ma su cui va fatta chiarezza. Il dato in più che viene citato dal giornale è il fatto che il soggetto possa essere identificato come un appartenente o dei Carabinieri o della Polizia di Stato o ancora facente parte dei servizi. È questo l’aspetto che deve essere chiarito. Non si da’ nulla per scontato, ovviamente. Ove fosse, deve essere chiaro se il soggetto ha agito secondo le disposizioni di qualcuno o secondo la propria testa, disattendendo le indicazioni che sono state [eventualmente] fornite dai suoi superiori».

Cosa cambierebbe secondo lei nell’analisi dei fatti ex post?
«Da questo punto di vista, secondo me, non cambia molto. Mi spiego: rimane un inaccettabile atto di violenza. Se c’è qualche soggetto dello Stato che ha sbagliato, è giusto che venga evidenziato ed eventualmente si porti a sanzioni disciplinari. Non è che perché c’era un infiltrato nella manifestazione, allora quella manifestazione diventa legittima! Spero che il ministro Piantedosi riferisca come il soggetto in questione non sia un membro dello Stato, così che tutto sfumi. Ove fosse il contrario, bisogna chiarire. Ci sono tante sfaccettature, come si vede, ma quale attinenza abbia questo fatto col processo in corso, francamente, non sono in grado di dirlo: mi limito a vedere i fotogrammi». E ad agire.

Note:
[1] Il link del comunicato del Governo, fino a pochi mesi fa rintracciabile digitalmente ora risulta irreperibile e la pagina inaccessibile: <https://www.governo.it/it/articolo/comunicato-stampa-del-consiglio-dei-ministri-n-36/17925>.

[2] Paolo Comi, Assalto alla Cgil, ad aprire la porta ai manifestanti fu un agente dei servizi?, «Il Riformista», 17 marzo 2023. 

 

Pubblicato su Atlante Editoriale https://www.atlanteditoriale.com/it/macrotracce/zanettin-sull-assalto-alla-sede-della-cgil/

lunedì 20 marzo 2023

Col cuore in mano: la Borgata si prende tre punti a Moricone

«Vabbè, prof, ma quindi un pronostico su domenica?». Ormai nella III E la Borgata segna l'argomento di conversazione prima che si comincino le lezioni del sabato e del lunedì. Stavolta il pronostico era davvero difficile e gli ho semplicemente detto, mettendo le mani avanti ma scuotendo un po' la testa: «Vedremo come andrà, ma di una cosa sono certo: il Moricone non regalerà niente».   

Una constatazione piuttosto banale dato che all'andata il Moricone ha superato la Borgata tra le mura amiche del 'Vittiglio' per 3 a 1. La gara di andata con la compagine tiburtina ha sancito la prima sconfitta in campionato per i granata: passati in vantaggio su rigore, raggiunti al 39' della ripresa e poi superati dalla doppietta di Gilardi al 45' e 46'. In zona Borgata, come sempre. (Per chi volesse rileggere il post di quella partita basta che clicchi qui: https://sostienepiccinelli.blogspot.com/2022/11/stop-dimentica-finisce-1-3-al-vittiglio.html)

Stavolta però è tutta un'altra storia. Certo: ci sono Moreno e il Mister fuori dal rettangolo di gioco e pure qualche defezione tra gli undici scesi in campo, però la Borgata è appena uscita sconfitta col Montedoro e quel 0-2 ancora brucia. C'è poco da stare a discutere: «fare o non fare, non c'è provare».

"Senza spalti né gradoni"

Il grande parcheggio antistante al "Sante Aureli" ha le stesse dimensioni di un campo di calcio. Quando abbiamo notato che il campo vero non prevedeva alcun gradone, tribuna (per quanto piccola) o qualcosa di simile ad un posto presso il quale sostare per una 90ina di minuti per vedere la partita, abbiamo provato ad ipotizzare che quel parcheggio ospitasse il campo. I gradoni, infatti, davano sulle macchine parcheggiate. L'"Aureli" è di terra. E campo di terra significa linee di metà e fine campo tracciate alla bell'e meglio, scarpini che affondano nella terra battuta, durezza e caso. In che senso caso? Nel senso più letterale del termine: capita che il pallone rimbalzi come non avresti previsto o immaginato, succede che l'avversario riesca ad intercettare quel passaggio fondamentale a causa di un avvallamento del terreno e magari riesca a portare  la squadra a ridosso del portiere, il centravanti faccia gol e la partita cambia volto improvvisamente.

C'è chi storce le labbra, abituati ai modernissimi campi sintetici di cui ormai Roma trabocca, eppure anche questo è dilettantismo, agonismo, calcio popolare. 

Nel primo tempo la Borgata soffre l'iniziativa del Moricone: gli undici di Molinari (ma non er sambucone) vogliono imporre il proprio tempo e il proprio spazio alla partita. I ritmi iniziano ad essere alti fin dal primo quarto d'ora, quando cioè la squadra di casa si fa avanti al 16' con una punizione che impegna Capuani, degno sostituto di Poma per la giornata di domenica 19. Il gioco dei locali è molto duro: la classifica e il campo parlano chiari, c'è voglia di riscatto da entrambe le parti e c'è necessità di tornare a inanellare risultati utili. Al 20' Piccardi inizia a zoppicare a causa di un intervento di Pietrosanti. L'arbitro non sanziona, ma il nostro ha bisogno di tempo per riprendersi. Qualche istante più tardi è Mascioli iunior a cadere e a non rialzarsi: entra Cassatella, primo cambio della Borgata al 20' del primo tempo. I biancoverdi provano a sbloccare la partita attorno al 25': Maggi si fa vedere dalle parti di Capuani ma il tiro è angolato ma si spegne sul fondo; attorno al 30' un'altra azione corale trafigge la difesa granata ma trova l'opposizione di Capuani. L'occasione per la Borgata potrebbe arrivare su punizione: il tiro di Pompi è troppo debole e il portiere Giacobone non ha problemi nel raccogliere il pallone. Allo scadere della prima frazione, però, la partita si sblocca davvero: Santus calcia una punizione imprendibile per Capuani e le squadre tornano negli spogliatoi con il risultato di 1-0. 

Todo cambia

Le squadre tornano in campo consapevoli di dover dimostrare ancora tutto: niente è scritto, niente è a posto, tutto può ancora essere ribaltato. Nei primi dieci minuti la Borgata si fa vedere prima con una punizione di Mascelloni, su cui ci si accapiglia in un batti e ribatti (ma capire chi ha tirato e chi ha respinto è un'impresa ottica non da poco per un miope che era presente dietro l'altra porta). Di sicuro, l'ultimo tiro che ha impegnato il portiere locale è stato di Piccardi. Al 12' Di Stefano cade in area e si reclama per un calcio di rigore ma l'arbitro ammonisce il 7 granata, probabilmente per simulazione. Alla mezz'ora l'illusione che da' la Borgata è quella della stanchezza, ma è solo una 'fata Morgana': Proietti esce per fare posto a Chieffo e cinque minuti dopo arriva il pareggio granata. Sofferto, sudato, voluto: Di Stefano trafigge il portiere e riporta la partita in parità.

La Borgata capisce che deve puntare a far allungare - come si dice in queste occasioni - la squadra locale: le ripartenze di Di Stefano sono velenose per la difesa locale e, anzi, al 49' scapperà di nuovo tra le retrovie tiburtine 'rischiando' la doppietta. 

Finale da miocardite acuta

Manca poco. Cinque minuti di recupero. Su ogni pallone si lotta e su ogni iniziativa del Moricone la squadra ragiona: non c'è da perdere la testa, magari si prende qualche cartellino (come quelli di Chimeri e Segatori, pilastri imprescindibili della difesa granata). Gilardi, entrato al 19' per il Moricone, vorrebbe replicare la doppietta dell'andata ma Chimeri chiude ogni porta: i cinque minuti finali sono pieni d'agonismo, di durezza, di volontà da entrambe le parti. Capuani blinda la porta ospite e salva il risultato in due occasioni. E poi c'è il caso, l'ultima azione. Quella che le maestre delle elementari ti classificavano come ultima occasione della ricreazione per dare un calcio al pallone prima di tornare in classe e spiegare le tabelline. Calcio d'angolo, svetta Chimeri: gol, 1-2. Triplice fischio dell'arbitro. 

La Borgata torna a vincere e si prende la rivincita sulla partita d'andata, così storta e così infausta. I sostenitori locali si dissolvono in un attimo, i nostri si trattengono ancora qualche istante coi giocatori. «Quanto cazzo è bello vince, regà», Cicolò si avvicina alla recinzione ed è raggiante, Mascelloni stringe fortissimo Segatori, Piccardi è radioso. Vincere è facile, ribaltare la partita con questo piglio è granata. Pienamente granata. 

Il tabellino della diciannovesima giornata di campionato | Seconda categoria laziale | Girone F

MORICONE - BORGATA GORDIANI 1-2

MARCATORI: 46'pt Maggi (M), 35'st Di Stefano (BG), 51'st Chimeri (BG)

MORICONE: Giacobone, Peroni, Marroni, Antonelli, Santus (41'st Lucarelli), Tonelli E., Pietrosanti (19'st Gilardi) Tonelli M., Maggi, Pasquarelli, Felli PANCHINA: Zingaretti, Massimi, Benedetti, Pichetti, Cherubini. ALLENATORE: Federico Molinari

BORGATA GORDIANI: Capuani, Proietti (23'st Chieffo), Segatori, Mascelloni, Brigazzi, Chimeri, Di Stefano, Mascioli F. (20'pt Cassatella), Cicolò, Pompi (40'st Chiarella), Piccardi PANCHINA: Franco, Ienuso, Neri, Ciamarra, Martucci, Corciulo. ALLENATORE: (squalificato fino al 31/3/23)

ARBITRO: Francesco De Pascale (Roma 2)

NOTE: Ammoniti: 31'pt Antonelli (M), 12'st Di Stefano (BG), 28'st Mascelloni (BG), 33'st Pompi (BG), 43'st Segatori, 45'st Chimeri (BG), 46'st Lucarelli (M). Recupero 2'pt - 5'st (cinque minuti effettivi, sei realmente giocati). Angoli Moricone 3 - 4 Borgata Gordiani.