Borgata Gordiani avanti sul Sempione: decide Proietti - #Nonlosaiquantotiamiamo

Cielo mezzo plumbeo, ogni tanto s'affacciava il sole ma era timidissimo, sebbene inizi già a scaldare. Si vede che sono tre mesi che non piove. La Borgata scende in campo in maglia bianca, il Sempione in rosso bordeaux: spaventare gli spettri dell'andata era doveroso, scacciarli via d'imperio è [stato] granata.

Il tabellino della seconda  giornata di ritorno | Campionato di Seconda Categoria Girone E

SEMPIONE CALCIO - BORGATA GORDIANI 1-2

MARCATORI: 20' pt Di Stefano (BG), 35' pt Alaimo (SC), 8' st Proietti (BG)

SEMPIONE CALCIO: Sprizzi, Ferri, Paolini, Cundari, Biraschi (40' pt Camilli), Bonacci, Lattuca (Temperini), Porzio (Coleti), Amaldi Racchetti (Zizza), Guida, Alaimo PANCHINA: Avallone, Forti, Cicchetti, Pascucci, Martiriggiano. 
BORGATA GORDIANI: Poma, Chieffo (35'st Capuzzolo), Piccardi, Capostagno, Brigazzi, Zannini, Proietti, Cassatella (29'st Rufini), Di Stefano, Mascioli (37'st Michelangeli), Pompi (Cicolò) PANCHINA: Capuani, Palma, Schiroli, Michelangeli, Marcucci, Cicolò. ALLENATORE: Amico
ARBITRO: Bertolini (Tivoli)
NOTE: Ammonizioni: 30'pt Biraschi (SC), 37'pt Zannini (BG), 37'st Cundari (SC), 43'st Di Stefano (BG).

La Borgata Gordiani aveva bisogno di una partita che avesse lo scopo di invertire la rotta, di effettuare un'inversione a U nonostante la doppia striscia continua. Insomma: di lasciare alle spalle il periodo poco felice che sembrava non stesse mollando la squadra e tornare a vincere. La vigilia della partita contro il Sempione si prospettava ostica: il morale della squadra non era positivo dopo l'inaspettato pareggio contro l'Acros e la sconfitta casalinga contro lo Sporting Aniene. I giocatori, però, sanno bene che non sono soli: all'allenamento del martedì sera, un pugno di tifosi ha fatto sentire tutto il proprio sostegno alla squadra e al mister. Come a dire: siamo tutti coinvolti, da questo periodo ne usciamo solo insieme.

«A torso nudo ovunque andiamo /
dai, Borgata, dai vinciamo»
E così è stato. Passato prossimo. Ma la Borgata coniuga alla perfezione l'indicativo presente e dimostra di essere "sul pezzo". La partita si sblocca cinque minuti dopo il quarto d'ora: Di Stefano, schierato da mister Amico in posizione di unico centravanti nella prima frazione di gara, insacca portando avanti la Borgata nel tripudio generale del muro granata. La partita dei titolari retti da mister Amico e capitanati da Zannini comincia a prendere forma proprio da quel momento: gli ospiti tentano l'affondo al 25esimo ma senza successo, provocando il proverbiale "capovolgimento di fronte" tipicamente calcistico per cui, dopo un affondo granata, ecco che arriva a farsi sotto il Sempione. Il centrocampo della squadra casalinga sembra dapprima essere più solido ma è capitan Zannini a  reggere bene la difesa gordiana, nonostante il colpo incassato in un contrasto che ha subito impensierito i più, mister compreso. Al 35esimo la partita si allinea nuovamente e i locali pareggiano con Alaimo: contrasto andato a vuoto di Zannini, Alaimo controlla e tira una secca staffilata all'angoletto basso dove Poma non può arrivare. 

Gli spettri della partita d'andata (persa per 2 a 3  in casa e dove accadde tutto e di tutto in "zona cesarini")  sembrano aleggiare sul campo di Via dell'ateneo salesiano: i volti si incupiscono, i cori continuano. C'è una partita da riprendere ma, ancor più importante, evitare di andare negli spogliatoi allo scoccare del 45esimo sotto di un gol. I granata reagiscono e, infatti, prima del fischio dell'arbitro al 40esimo Mascioli fa tremare la panchina locale con una delle sue punizioni: tiro precisissimo che va a sfiorare la traversa della porta difesa dal portiere Sprizzi. 

Secondo tempo. Fischio d'avvio. Passano otto minuti e la Borgata riesce a passare in vantaggio con Proietti: «A regà, qualcuno l'ha visto sto gol?», «Io n'è che c'ho capito tanto de quello che è successo però avemo segnato». Il tenore dei commenti sulla gradinata metallica del campo di Montesacro era più o meno quello sopra riportato: non è che si sia ben compreso come, ma l'importante è aver segnato. Machiavellismo granata: conta il fine, del mezzo si può anche non parlare. E, in effetti, è quello che avverrà anche in questo spazio digitale: chi scrive non ha visto l'azione avendo parzialmente supplito all'assenza dell'uno e trino Jamal ("tamburista, bevitore, tifoso"). Ah, dato che leggerà queste righe: sì, la pelle del tamburo s'è spaccata di nuovo. Desculpe!

La ripresa sembra scorrere velocissima e le occasioni si presentano da entrambe le parti, sebbene il Sempione debba fare i conti con un Daniele Poma superlativo: al quarto d'ora della ripresa è Guida, stavolta, a farsi vedere nell'area ospite. Il tiro, angolato, potente e preciso, impegna Poma che respinge in tuffo ma non entra. Così come non entra neanche il pallonetto di Ferri, a portiere granata battuto, e a difesa non attentissima al contropiede del Sempione: per l'attacco locale la giornata non è delle migliori. 

Il vero protagonista della ripresa è, se ancora non fosse chiaro, proprio Poma: salva il risultato in più d'un'occasione e sprona la difesa a mantenersi vigile. La Borgata, in effetti, soffrirà gli affondi del Sempione che si farà vedere più volte dalle parti di capitan Zannini: spesso i granata si complicano la vita da soli, come vuole il proverbio, dunque per ogni errore o palla persa, la squadra locale si sfrega le mani e tenta di penetrare il più possibile tra le maglie della difesa ospite. 

Il risultato, però, stavolta arride alla Borgata: due reti, all'inglese (come scrivono i giornali che contano), tre punti conquistati, sorpasso sul Sempione in classifica, e zona play-off che torna ad avvicinarsi.
Il protocollo è chiaro: gli spettri si scacciano insieme, così come ha tenuto a ricordare il mister granata una volta terminata la partita e raggiunti i tifosi: «la partita l'avete vinta voi: non siete stati mai zitti!».

                                                        Giovani(ssimi) tifosi crescono! 





La solidissima e per nulla scricchiolante tribuna

Gioiamo con sobrietà:



(unapartedel)Le foto di Elisa (che sono sicuramente migliori di quelle scattate al volo con lo smartphone dalla tribuna)







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