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Visualizzazione dei post da luglio, 2023

Groenlandia: parte la stagione calcistica 2023. [E c'è più di una sorpresa]

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Come ogni fine di luglio arriva puntuale l'appuntamento con il Campionato Groenlandese. Sono terminate le fasi locali del GM Championship 2023, cioè la stagione calcistica dell'isola più grande del mondo.  Tanto è estesa l'isola quanto è breve il campionato: non arriva neanche a un mese (complessivamente). Solitamente le fasi locali si disputano dal 19 al 25 luglio di ogni anno e altrettanto solitamente ne viene data notizia con un comunicato della federazione calcistica locale (Kak) ma quest'anno niente di questo è avvenuto. Grazie al giornale locale «Sermitsiaq.ag» si può tuttavia ricostruire quel che è avvenuto nelle fasi antecedenti alle finali. Ma andiamo con ordine.   Solita premessa: come si svolge il campionato groenlandese di calcio Il campionato di calcio è strutturato in tre fasi: locale, regionale e “nazionale” (ma è più corretto chiamarla “finale”), quest’ultima divide le squadre in due gruppi (A, B), solitamente non più di 12. Le fasi locali si disput

Zolle di terra su Alan Sorrenti

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Poche premesse perché altrimenti questo post rischia di diventare un polpettone dei miei da quindicimila battute e non è il caso. In questo caso le 'poche premesse' consisterebbero nell'evitare completamente di contestualizzare la circostanza politico-sociale degli anni '60/'70 in Italia. Sul Partito comunista italiano e i rapporti con la sinistra extraparlamentare, sulla galassia comunista che esisteva (non sopravviveva: esisteva!) ed era espressione di un movimento molto più largo. Su tutto questo, transeamus . Nel mondo dell'extraparlamentarismo c'era vita e c'era fermento:  «Negli anni settanta i giovani non erano ancora stati massacrati dalla televisione immondizia, si credeva di poter cambiare le cose e ci si provava in tutti i modi. C'erano tante speranze, molti contenuti e avevamo delle prospettive; avevamo territorio fertile per potere inventare, azzardare, sperimentare. Trovo, purtroppo, che i giovani del duemila, nonostante abbiano tanto

"Queo esssisssiano"

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Altavilla Vicentina (precisamente Tavernelle). Esterno giorno. Entro in un'edicola e mi fissano tutti: dall'edicolante all'anziano che compra "Il giornale di Vicenza" è tutto un muovere i muscoli del collo in direzione di questo tizio stranissimo che entra con lo zaino in spalla e il sigaro spento tra le labbra. Arriva il mio turno, chiedo il giornale ma quello che cerco non ce l'hanno. Colpa della distribuzione, dicono. Poi l'edicolante mi fa: «Ti te somigli proprio a queło esssisssiano, come se ciama...» , e un altro dietro che faceva finta di leggere le prime pagine di quotidiani che arrivano - invece - solo ad Altavilla ("Le ali della libertà", ad esempio): «Patrick Zaki» , pronuncia sornione e senza minimamente distogliere lo sguardo dai suoi titoli. «Ecco!» , proferisce in tono di trionfo l'edicolante, tendendo la mano aperta verso di me, come a dire "avevo la risposta sulla punta della lingua".  Ostinato, vado anche all'

Terre rare, è ‘battaglia legale’ per il giacimento di Kuannersuit (Kvanefjeld)

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Continua la lotta incessante per la ricerca, dunque l’individuazione e l’estrazione, delle terre rare. Stavolta non accade in America Latina (celebre ormai lo scambio di tweet tra Elon Musk e l’allora presidente boliviano Evo Morales) ma in Groenlandia. La società australiana Energy transitions minerals Ltd (già Greenland minerals limited) vorrebbe procedere per vie legali per il progetto di ricerca di terre rare a Kuannersuit (Kvanefjeld in danese). In una nota diffusa dall’agenzia Reuters il 20 luglio [2023]: «La società Etm ha dichiarato [giovedì 14 luglio ndt] di aver presentato un’istanza di reclamo presso il tribunale di Copenaghen» affinché si stabilisca riguardo il «diritto legale di poter ottenere una licenza per lo sfruttamento» 1 del bacino di Kuannersuit (Kvanefjeld). Stando al quotidiano groenlandese «Sermitsiaq»:  «La richiesta di risarcimento presentata dalla Etm al tribunale arbitrale della Danimarca è di 76 miliardi di corone danesi » in conseguenza del rifiuto del

L'altro mondo impossibile - Atlante Editoriale

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« Genova ha cambiato molto la mia vita. Stranamente ciò che ha cambiato la mia vita è la sensazione di essere stata miracolata. Sono rimasta indenne, mentre attorno a me le persone cadevano e venivano massacrate di botte » racconta Leyla Dakhli, giovane attivista francese di origine tunisina, ad Alexis Mital Toledo e Eric Jozsef, autori del documentario Gêne(s)ration del 2002, inedito in Italia. Ha lo sguardo spento, Leyla, mentre parla dei giorni del suo luglio 2001. Guarda fuori dal finestrino di un treno fermo su un binario, assorta e malinconica. Il sogno spezzato della giovane Leyla è lo stesso delle trecentomila persone che, dal 14 al 22 luglio 2001, si incontrarono in una Genova militarizzata rispondendo all’appello del Genoa Social Forum, rete internazionale di 1187 organizzazioni tra attivisti ambientalisti, pacifisti, del mondo cattolico, delle ONG e dei centri sociali e femministe per discutere di clima, diritto alla salute, acqua pubblica, pace, ambiente, svilu