Lo so: è venerdì 23, tra due giorni c'è Borgata Gordiani - Trigoria e questo post arriva in tremendo ritardo.
Eppure è stata una domenica da ricordare: di quelle da segnarsi sul calendario tanta è stata la partecipazione dei sostenitori granata. Tornare all'"Arnaldo Fuso" di Ciampino significa rievocare la bruttissima sconfitta giunta quasi al termine della stagione di Seconda Categoria 2022/2023, in cui la borgata perse 5-1.
A Ciampino succedono sempre cose strane: per quanto più uno possa battersi per allontanare i fantasmi della stagione passata, ecco che essi si ripropongono con una veemenza senza pari. E se lo scorso anno De Maio segnava il gol del vantaggio al 12' del primo tempo, stavolta il gol arriva dopo 17 minuti. Cinque in più del precedente campionato, comunque entro i primi venti. Fossimo stati nella Grecia antica ci saremmo alambiccati su quale divinità ce l'abbia con la Borgata, ma siamo nel 2024 e la Prima Categoria sfugge ai bisticci tra Zeus e Atena.
Il pregio di pubblicare questo scritto a cinque giorni dalla partita dà anche modo di riflettere attorno all'accaduto che ha portato in vantaggio il Ciampino: attorno al 17' Soru commette un errore servendo il pallone all'avversario in maglia 20. De Maio tenta il tiro e Pagano si adopera per ricevere il pallone e trattenerlo ma qualcosa va storto: lo prende, gli scivola dalle mani, non lo riesce a bloccare e lentamente la sfera supera la linea di porta, adagiandosi nella rete della Borgata, alle spalle di un infelicissimo Pagano. A fine primo tempo chiederà poi il cambio con Capostagno, sostituizione che mister Amico esaudirà. In tribuna ci alambiccavamo sul perché della sostituzione ma la situazione era, purtroppo, abbastanza ovvia: Pagano aveva perso fiducia a seguito di quell'episodio e, dunque, aveva chiesto la sostituzione. Utilizzo queste righe per infondergli coraggio e per tranquillizzarlo sul fatto che la fiducia - da parte di chi sta dall'altra parte delle recinzioni - ce l'ha.
Dopo l'episodio del pallone non trattenuto da Pagano, il Ciampino vuole già amministrare il risultato: ogni fallo rappresenta un'occasione per perdere tempo; ogni arto dolente diventa un'operazione a cuore aperto; ad ogni interruzione di gioco vengono a formarsi i classici "capannelli" attorno all'arbitro. E il tempo scorre.
Il primo tempo, praticamente, è un gioco psicologico del Ciampino: perdere tempo, provare a farsi vedere dalle parti di Pagano e raddoppiare il risultato. La Borgata alla mezz'ora è "sotto botta": andare sotto contro il Ciampino (penultimo in classifica), nel medesimo campo dello scorso anno e, peraltro, con un gol segnato dallo stesso avversario, è un boccone non facile da mandar giù. E il tempo scorre.
Il reparto offensivo granata si desta solamente attorno al 35': Chiarella prova il tiro dalla distanza ma l'estremo difensore (in tutto uguale a Jean François Gillet, se non fosse per l'altezza) è attentissimo e para il tentativo del nostro; un minuto dopo sono di nuovo i nostri a farsi avanti ma senza risultato. Alla fine del primo tempo il Ciampino riesce a conquistare ben tre punizioni da posizioni interessanti e, spesso, appena fuori dall'area di rigore: sui gradoni temiamo il peggio anche se esorcizziamo cantando.
La ripresa è tutta un'altra storia: la Borgata entra in campo col piglio granata, decisa a non essere nuovamente il "convitato di pietra" della partita contro il Ciampino. Per mezz'ora la squadra granata tiene palla, corre sulla fascia, costruisce ma, come al solito quest'anno, senza concludere. Ufficio complicazioni cause semplici.
E il tempo scorre...
E stavolta scorre inesorabilmente davvero: in un battito di ciglia siamo al 33' della ripresa, Mascioli (Moreno) è stato espulso per proteste (da questo punto di vista la squadra deve crescere molto...) e il risultato è ancora inchiodato sull'1-0 per i locali, nonostante le iniziative granata e gli angoli che si sta guadagnando il reparto d'attacco, cercando ogni occasione buona per poter pareggiare i conti. Proprio al 33' è da segnalare il calcio d'angolo di Pompi: un tiro (altro che cross!) che di un nonnulla non riesce ad entrare e poter siglare il pareggio.
Una manciata di minuti dopo arriva l'ormai insperato gol granata: Mascioli (Francesco) batte il calcio d'angolo, Samba è lasciato da solo all'interno dell'area e ha il tempo di guardare il pallone che gli stava per spiovere sulla testa, coordinarsi, incornare perfettamente il pallone e battere Marino.
La beffa stava per arrivare quattro minuti dopo: l'arbitro ravvede il fallo in area di Capostagno ai danni di Rosadini e indica il dischetto.
Ma come rigore?
Eh, ao: rigore..
Dai, ma te pare! Ma che senso c'ha al 42'
Ma che te devo dì...
E pure se t'o dicessi che t'o dico a fa...
Rigore.
Pensi alla classifca: ai - potenzialmente - 14 punti del Ciampino e allo scivolare di nuovo in basso della Borgata; a tutti i gol divorati a un passo dalla porta e a tutti quelli che, invece, la squadra ha subito per errori difensivi (citofonare Capostagno - due volte - contro la Magnitudo); a tutte le partite che verranno e che va a capì come andranno.
L'arbitro fa sistemare, nel frattempo, gli atleti dietro la linea dell'area.
Fischia.
E Capostagno para!
Quello che è successo dopo, francamente, non lo ricordo tanto era l'entusiasmo. L'arbitro ha fischiato al 48' e sono dovuto andare via subito per tornare a casa.
All'uscita ho visto mister Amico che si sistemava lo zaino sulle spalle: vado incontro a lui allargando le braccia, raggiante, urlandogli: «Mister!! Pareggio!!». Anche se mi stringe la mano e mi abbraccia non sembra essere positivo: «Non sono così felice».
Quattro parole prima di andarsene.
A mente fredda, c'è poco da gioire: un pareggio strappato all'ultimo contro la penultima in classifica, un attacco che non riesce a segnare, gli errori che vengono pagati tutti e con gli interessi. C'è poco da esser felici: ha ragione il Mister.
E poteva andare anche peggio: Samba avrebbe potuto non segnare, il rigore avrebbe potuto essere trasformato in raddoppio. E allora te salüdi morale e squadra. Sarebbe stata davvero una catastrofe.
Torni a casa in fretta perché hai ospiti a cena e devi finire di preparare.
Sei senza voce e talmente stordito da tutto quello che è successo in poco più di novanta minuti che ti gira la testa.
Tornare da una partita della Borgata è come rivedere quel tuo amico, quello con cui ogni tanto ti piace sederti ad un tavolo di un bar davanti ad una birra o ad un bicchiere di rosso, e ridere insieme. Quello per cui torni a casa con la testa un po’ tra le nuvole. Senza farla lunga: avete capito di cosa sto parlando. Leggerezza. Certo: se la Borgata avesse vinto, avrebbe quasi agganciato l’Almas a 24 punti; se la Borgata avesse vinto ci saremmo rifatti (quantomeno parzialmente) di quella débâcle dello scorso campionato. Ma tant'è.
Fianco a fianco, sempre!
Il tabellino della ventunesima giornata di campionato | Prima Categoria Laziale | Girone G
POLISPORTIVA CIAMPINO - BORGATA GORDIANI
1-1
MARCATORI: 17’pt De Maio (C), 38’st Seydi (BG)
POLISPORTIVA CIAMPINO: Marino, Balducci, Calenne, Carletti, Perrella, Del Monaco, De Maio (1'st Rosadini), Manfré (32'st Di Lauro), Mazzoni (25'st Di Blasi), Cibuku (14'st Maccarini), Imperiali. PANCHINA: Calvaresi, Belardinelli, Giacoppo, Marrocco.
ALLENATORE: Armando Izzo.
[De Maio entra in campo col numero 20 anziché col 7 come indicato sulla distinta].
BORGATA GORDIANI: Pagano (1'st Capostagno), Caporalini, Piccardi, Pompi (33'st Seydi), Chimeri (18'st Fonzo), Colavecchia, Di Stefano, Mascioli F., Chiarella (33'st Ciamarra), Mascioli M., Soru (33'st Marku). PANCHINA: Barsotti, Segatori, Proietti, Martucci.
ALLENATORE: Fabrizio Amico.
ARBITRO: Leonardo Cappelli (Roma1)
NOTE: ESPULSO al 31’st (doppia ammonizione) per proteste Mascioli M. (BG). AMMONITI: 21’pt Perrella (C), 33’pt Mascioli M. per proteste (BG), 38’pt Chimeri (BG), 44’pt Del Monaco (C), 42’st Capostagno (BG). RECUPERO: 2’pt - 3’st. ANGOLI: Polisportiva Ciampino 2- 5 Borgata Gordiani.
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