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Visualizzazione dei post da ottobre, 2023

I bergamaschi in Bolivia. Una chiesa con il popolo [«L'Eco di Bergamo» del 31/10/23]

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La seguente intervista è stata pubblicata sull'edizione cartacea de «L'Eco di Bergamo» del 31/10/2023. Felice e onorato di essere stato inserito nella pagina prima del Concilio, ho realizzato quest'intervista a Riccardo (pardon, Don Riccardo) quando io e Maria eravamo da lui in Bolivia. Da Telgate a La Paz. Un viaggio, quello di Riccardo Giavarini (da poco don), che dura da 47 anni: «Sono qui da così tanto tempo che ormai mi sono innervato nella cultura di qui: non riuscirei a pensare di tornare in Italia". Questo è quello che si sente di dire quando qualcuno gli chiede se si senta ancora un missionario (nel senso stretto del termine). Eppure il legame che c'è tra Bergamo (e la sua provincia), La Paz, El Alto e altre località boliviane (Cochabamba, Santa Cruz e via dicendo) è più che evidente: basta andare alla parrocchia di Munaypata. Lì si viene accolti da un altro sacerdote bergamasco (Don Giovanni) e gli occhi occidentali arrivati in terra sudamericana non po

Un rigore al 90' condanna la Borgata alla sconfitta

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Al campo di Via Demetriade arriva, infine, la prima sconfitta dopo due vittorie consecutive per i granata; allo stesso modo l'Almas doveva rifarsi di due pareggi contro Casal Bernocchi e G. Castello.  La Borgata fin dal principio della partita sembra aver necessità di prendere le misure con il campo, certamente più ampio del 'Vittiglio', dal manto naturale anziché sintetico: l'assetto dei granata cambia due volte nei primi 45 minuti di gioco. L'Almas prova subito a spingere forte al 10' con una manovra offensiva del duo Gavini-Iaccarini: Capostagno è vigile e manda in angolo. I biancoverdi vogliono realizzare subito il gol che sblocchi la partita: ci provano al 13' e Chimeri è costretto a fermare di netto la cavalcata dell'ala locale rimediandosi un'ammonizione. Entrambe le squadre, fino alla mezz'ora, producono essenzialmente le medesime iniziative e manovre di gioco, annullandosi a vicenda. Attorno al 35' la Borgata inizia a farsi vedere da

L’annus horribilis della democrazia israeliana

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Benjamin Netanyahu, Primo Ministro di Israele dal 2009 quasi ininterrottamente, a seguito dell’attacco palestinese ha dichiarato lo stato di guerra e che l’esercito del paese (Tsahal) agirà con tutto il potere necessario per far fronte alla situazione che si è venuta a creare. La realpolitik in questo caso è spietata: il Primo Ministro tenterà – è facile supporlo – di recuperare terreno nell’opinione pubblica e nella società israeliana dato che dalla rielezione dello scorso anno, dopo la nascita di quello che la stampa internazionale ha definito essere il governo più a destra della storia di Israele, ha subito varie e imponenti contestazioni. Il consenso è sceso a livelli piuttosto bassi e la società tutta si è mobilitata contro di lui a partire dall’inizio dell’anno, quando il contestato progetto di riforma del sistema giudiziario ha iniziato ad essere discusso in Parlamento (Knesset). È bene riavvolgere il nastro e tornare al mese di febbraio, quando la protesta ap

Ch(i)effollia, Borgata! Ne basta uno per stendere l'Atletico Diritti

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Nelle giornate classificabili come "ottobrate romane", la Borgata riesce a vincere ancora nella seconda di campionato (ma prima in casa). C'è da dire che sono arrivato con qualche minuto di ritardo e mi sono perso la punizione di Mascioli (Moreno) su cui voci incontrollate riferivano di un evidente errore arbitrale o di una svista. Ma se "occhio non vede, cuore non duole", figuriamoci se l'occhio miope manco c'era: puro non-essere . Cominciamo, dunque, col dire che i granata sembrano iniziare ad acclimatarsi al salto di categoria: il gioco c'è, non si perde mai la calma, se non per qualche momento in cui ci si distrae nelle retrovie. Oltre al gioco espresso, c'è anche e soprattutto da segnalare che al 38' della prima frazione di gioco la Borgata avrebbe potuto tranquillamente essere in vantaggio: bordata di Cicolò dalla distanza, Ciliento (ex Ciampino City Futsal) non trattiene e manda in angolo. Sullo sviluppo di quel corner , battuto da Mas

Sanità pubblica e privata in Bolivia. Cercando l’assistenza capillare, trovando disordine generale

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La raffinatezza architettonica non è quel che si direbbe un tratto distintivo delle città boliviane: le abitazioni sono spesso incomplete e la gran parte (se non la totalità) d ei palazzi , delle case, dei condomini e degli isolati sono lasciati a mattoni vivi. Ne deriva un colpo d’occhio completamente uniforme, che ci si trovi nella città di La Paz, El Alto, Viacha e via dicendo. Poche tipologie di edifici sfuggono all’uniformità del la ‘ dittatura del foratino’: ospedali (dunque ambulatori/ centri di salute, unità di pronto soccorso locale), scuole e palazzi governativi. Scuole e ospedali sono tra gli edifici più curati non solo nelle grandi città ma soprattutto nelle piccole cittadine e nelle lontane comunità montane, anche tra le più distanti dalla capitale: sono gli unici stabili ad essere stati progettati diversamente dal resto delle urbanizzazioni circostanti, nonché ad essere stati curati anche nei dettagli. Facezie a cui spesso il costruttore boliviano non bada. A

Fraternità cairomense

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Ad agosto, mentre a Roma si boccheggiava per il caldo, in Bolivia faceva un freddo cane. A Cairoma, poco più di duemila anime a ridosso dell'Illimani e a 4.600 metri di altezza circa, ancora di più. Certo è che se il cielo era terso e non c'erano nuvole, il sole bruciava la faccia: allora sì, il caldo si sentiva. Scoprirsi amici a quell'altitudine, cercare reciprocità per cose quotidiane, stare vicini quando c'era da stare juntos , fa un certo effetto: si è solidali in tutto e anche la convivenza e la condivisione di spazi diventano fattori unificanti e occasione per essere un tutt'uno. Scherzando, con Letizia e Francesca, abbiamo detto che a Cairoma è nata la fraternità composta da tre bergamasche e un romano.  Specie a partire da questa foto: Maria ha allontanato il braccio per prenderci tutti, ha premuto il pulsante sullo schermo per scattare. Sentivamo di essere troppo distanti, ci siamo rimproverati bonariamente tra tutti: ho allargato le braccia cingendo dalla

Fenice Borgata: vittoria in rimonta (1-2) sul Casal Bernocchi

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C'è un tempo per sognare e un tempo per realizzare che quanto sognato sia diventato - effettivamente - realtà. Prima partita in Prima categoria.  Il vento caldo dell'estate ha portato non la fine - come cantava Alice nella celebre canzone - ma l'avvio della nuova stagione nella terra ignota del salto di categoria. E la prima-della-prima non si dimentica facilmente, anche perché fino a due giorni prima di domenica 1 ottobre la Borgata avrebbe dovuto calcare il campo di La Rustica contro il Mundial Football Club. Ci ha pensato la federazione quarantotto ore prima della partita, a informare che, in realtà, il Mundial ha assunto il nome di Spes Mundial e ha già preso parte al campionato di Promozione. Rientra in campionato, contro tutti i pronostici, il Casal Bernocchi : ultimi della classe nella scorsa stagione, zero vittorie, 16 gol realizzati e 88 subiti. Ripescati e inseriti nel girone G di Prima Categoria . La Borgata arriva al 'Guido Cernuto' con l'undici