«Io non posso professare che degli interrogativi»
Lo spunto per scrivere qualcosa su Fiori italiani è arrivato ieri. Avevo finito di leggerlo mentre ero a La Paz, nei pomeriggi ' paceñi ' dei primi fine settimana in cui tutta la città pareva che all'unisono avesse reclinato la testa sul guanciale (giusto per un paio d'ore). Pensavo e ripensavo a quello che avevo letto (di cui devo essere molto grato a Massimo, vicentino doc, di avermi fatto scoprire la figura di Luigi Meneghello) c'era qualcosa che covava ma che rimaneva ben al di sotto degli strati di pan di spagna freudiano. Ieri ho avuto uno scambio con un interlocutore - collega, si direbbe - della secondaria di primo grado. Mi chiede perché non mi avessero ancora chiamato per un incarico, perché il mio nome, dunque, non sia stato riportato nei primi due bollettini di convocazione pubblicati dall'Ufficio scolastico regionale. Gli spiego che mi hanno saltato in una classe di concorso - di nuovo, come lo scorso anno - ma che stavolta ho presentato reclamo e