Gli antifascisti a Torre Maura.
Foto di Andrea Guerrizio Porto due bandiere con me usandole come alpenstock sull'asfalto: entro nella Chiesa di Sant'Agostino per guadagnare tempo e trovarmi già in Via Tobagi. Una macchina parcheggia di fronte a me, l'autista si sporge dal finestrino e mi fa: «ao, scusa, ndo se passa pe' la manifestazione?» e io «aspè: quale te serve delle due?» , cercando di ridacchiare sotto i baffi per capire a quali dei due presidi facesse riferimento. Ride anche lui e, insieme, pure il passeggero che viaggiava sul sedile a fianco: «quella bona, no quell'altra» . Ci sciogliamo dalla tensione e gli dico che è meglio se lascia la macchina dove la sta parcheggiando, può proseguire a piedi: «non è distante, anzi» . Sono nato, cresciuto, pasciuto a Torre Maura e mai mi sarei aspettato di vederla blindata in quel modo: più dei giorni scorsi, ovviamente. I primi giorni di aprile sono stati molto pesanti per Torre Maura e per chi ci abita. I fatti sono, ormai, noti a tutti e
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