mercoledì 24 novembre 2021

Sweet home Pacinotti

Care studentesse, 
Cari studenti

A partire da domani non sarò più un insegnante supplente dell'I.I.S. Pacinotti-Archimede.
Potrei liquidare tutto questo scritto in poche, brevi e banali righe oppure scrivendo brutti saluti ad alcuni di voi che avevo ripreso per il secondo anno consecutivo.

Decido, però, di dilungarmi un po' perché la situazione lo richiede: in questi giorni state occupando la scuola e ogni atto che si compie in tal senso, qualora non lo sappiate, rappresenta un atto politico. 

Politico non nel senso in cui voi potreste immaginarlo o codificarlo, nel senso comune a cui siamo soliti associarlo, sbagliando: affarismi e personalismi che superano ogni concezione ideologica e sono trasversalmente riconosciuti. Con "atto politico" intendo un'azione attraverso la quale, agitàndola, si vogliono comunicare e rivendicare questioni di tematiche tanto generali quanto particolari. 
L'occupazione fra tutti è il punto più alto dell'atto politico dello studente nell'ambito della vita scolastica.
E voi lo state praticando da lunedì 22.

Ognuno di voi, sia delle mie classi che non, ha iniziato l'anno scolastico con più cattedre vacanti. Dopo settimane è stato nominato un supplente che ha lasciato l'incarico, a sua volta, per un'altra cattedra a cui non poteva opporre rifiuto. Solo il 19 ottobre è stato nominato chi scrive queste righe ma che da domani inizierà ad insegnare in un altro liceo di Roma. Terzo in un anno. La situazione sembra essere folle già così. 
L'attribuzione assegnatami non era possibile da rifiutare. 
Da domani la situazione per voi sarà la seguente: la cattedra che stavo occupando al Pacinotti-Archimede tornerà vacante, la scuola cercherà disperatamente un supplente temporaneo fin quando l'Ufficio scolastico regionale (USR) non arrivi a determinare il docente che sarà titolato ad occupare quel posto tutto l'anno scolastico. In questo caso, per il restante anno scolastico. 
Bene che vi possa andare, cambierete almeno altri due insegnanti e con svariate ore di buco prima della nomina del primo supplente temporaneo.

Perché non posso oppormi rifiutando la convocazione che ho ricevuto? Perché altrimenti avrei visto il mio nome depennato da qualsiasi lista di supplenza per tutto l'anno scolastico, rischiando di perdere il lavoro poiché non avrei avuto possibilità di essere ulteriormente assegnato ad altre scuole.

L'insensatezza delle leggi che regolano la vita delle scuole, nonché della estrema precarietà conseguente di noi docenti non di ruolo (cioè che non hanno una cattedra stabile), è voluta appositamente da tutti i governi che si sono succeduti in questi trent'anni per far sì che la scuola non conti più niente, che rappresenti un corpo morente o vicino ad esser privo di sensi, per far sì che voi possiate rimanere sempre più ignoranti e contestualmente (nonché indirettamente) trasmettendovi modelli inarrivabili di successo sociale per cui la scuola, in fondo, non serve. Basta essere un 'trader' di successo, saper usare i social nel modo giusto per arrivare a guadagnare, a contare qualcosa, magari attraverso l'insegnamento di "Economia e management" o altre aberrazioni scolastiche come l'educazione finanziaria. 

Questa mostruosità va combattuta anche in forza del vostro atto politico dell'occupazione. 

Organizzate assemblee, trasformate la vostra occupazione in un atto "rivoluzionario" chiedendo di volere e poter studiare (anche se sento già il ghigno di qualcuno di voi che sta al cancello principale davanti i catenacci, non faccio nomi: C***I, tutti e due) con dei professori che siano stabili, che diano continuità allo studio, che conoscano le vostre inclinazioni e il vostro animo perché hanno percorso un bel tratto di strada assieme a voi e  per far sì che non siate numeri ma persone. 
Per fare questo dovete unire la vostra rivendicazione con chi la sta conducendo assieme a voi nel vostro territorio e in tutta la città di Roma: unirsi significa scendere in piazza e parlare ad una sola voce di problemi comuni ad ogni istituto e pretendere che la scuola torni ad essere tale, non un gorgo pieno di incertezza, precarietà, stress, inquietudini. 

Vi abbraccio

5 commenti:

  1. Buongiorno Professore, sono la mamma di un alunno di 1B Lis.... ci dica cosa possiamo fare Il silenzio assordante davanti a queste violenze mi lascia basita, non voglio accettare a testa bassa... ci suggerisca qualcosa

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    1. Carissima,

      Intanto si può rompere il silenzio - come dice - che circonda la scuola in questa fase: qualsiasi ministro parla di "cattedre complete a settembre": pura menzogna, niente di più falso, lo sappiamo e lo sapete benissimo. Come fare? Anzitutto parlandone. C'è sempre, nei racconti tra genitori o alunni, il professore "maledetto che non spiega niente" oppure "quell'altro che se n'è andato": dietro tutto questo c'è una sorta di mostro a tre teste che è rappresentato dal precariato insediatosi nella scuola da, ormai, trent'anni.
      Venerdì 10 dicembre ci sarà uno sciopero del personale docente a cui, personalmente, aderirò. Scendere in piazza è un primo passo, magari portando le proprie ragioni in quei luoghi in cui già si conosce gran parte del disagio che siamo costretti a vivere noi, voi e gli alunni.

      Dialogare e parlare con tutti coloro che ci stanno vicino è già qualcosa, nell'epoca della grande distanza e della comunicazione digitale.

      Grazie di aver lasciato questo commento, porto i ragazzi della 1BLiss nel cuore anche se li ho avuti per molto poco. Mi mancheranno i loro sguardi dalla cattedra.

      Un saluto,
      A presto.


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  2. In bocca a lupo per il suo nuovo incarico.

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  3. Posso avere gentilmente un suo contatto?

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