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Visualizzazione dei post da dicembre, 2017

Anagrafe antifascista: ho aderito (e non poteva essere altrimenti).

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I gappisti romani Ho aderito a quest'iniziativa del Comune di Stazzema  http://comune.stazzema.lu.it  affinché si istituisca l'Anagrafe Antifascista. C'è anche un modulo da compilare, qui:  https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSf6QMSFjeKSpN9fNl77eQOZHt-o-6O1dA6TinKMoHZJwlAjew/viewform?usp=sf_link . Due anni fa ho contribuito a fondare una sezione dell'ANPI, l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, nel VI Municipio di Roma, quello di Tor Bella Monaca e Ponte di Nona per capirci: aderire all'iniziativa del Comune di Stazzema è stato più che doveroso, un obbligo morale.  Qualche giorno fa, il 20 dicembre 2017, anche Nùoro (l'accento è sulla ù : Nùoro, non Nuòro, chevvivenguncòlpo ) si è detta Città Antifascista : «La proposta dell'ANPI di dichiarare Nuoro Città Antifascista è stata, sotto forma di mozione, approvata dalla maggioranza dei presenti in Consiglio Comunale il 19 dicembre scorso. Con questa delibera l'Assemblea Civica ha dato un

Fiscal che? | La prefazione dell'e-book di Pressenza

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L’importanza di avviare un dibattito aperto, da anticapitalisti, riguardo il Fiscal Compact e le problematiche che tale compito porta con sé, è un obiettivo che non può considerarsi un traguardo, anzi. Rappresenta, infatti, l’inizio di un percorso che dovrà necessariamente proseguire sul terreno dello scambio e della partecipazione comune, al fine di consolidare quel dissenso positivo, o costruttivo, come si leggerà nel corso dell’e-book. Dall’anno dell’introduzione del Pareggio di Bilancio in Costituzione, una parte della politica e dell’opinione pubblica ha iniziato a dissentire su ciò che il Governo Monti di allora aveva ratificato, andando de facto a ledere i principi della Costituzione Repubblicana nata dalla Resistenza. Tuttavia, la maggioranza del Paese era completamente all’oscuro di ciò che significasse (e significhi ad oggi) il termine Fiscal Compact, nonostante l’approvazione da parte del Governo Monti, così come allo stesso modo è ad oggi del tutto ignaro ai più come mai le

Tra lo ius soli e il testamento biologico c'è di mezzo la realpolitik

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foto tratta da «Kathimerini.gr» Articolo pubblicato su Pressenza Quanto fatto dall’esecutivo Gentiloni su Ius Soli e testamento biologico rientra pienamente nella logica della realpolitik, quasi applicata leggendo un manuale, se mai ce ne fosse uno.  Il Governo e il Segretario del Partito Democratico, per mesi, sono su tutti i giornali, emittenti televisive e radiofoniche affermando che lo Ius Soli è un diritto di civiltà, che molte nazioni lo posseggono già, che è ingiusto soprattutto a livello umano non concedere la cittadinanza ad un ragazzo nato in Italia. Giusto un mese fa , in novembre nell’ambito della Direzione del partito, Renzi dichiarava: « Non è che facciamo lo ius soli per fare l'accordo con Mdp . Lo facciamo perché “un diritto è un diritto”, senza scambiarlo in un accordo di coalizione. Cercheremo di farlo, senza creare alcuna difficoltà alla chiusura ordinata della legislatura, rispettando ciò che il governo e la coalizione vorranno fare, non pensiamo siano temi su

Vitzente Pillai

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Non conoscevo personalmente Vincenzo Pillai, ma quattro anni fa a Capo Frasca c'era anche lui e il suo discorso mi aveva emozionato non poco. I compagni sardi che mi stavano a fianco, di cui porto un ricordo di ognuno di loro nel mio cuore, stavano ad ascoltare Pillai e applaudivano forte. Ascoltavo attentamente quello che diceva e percepivo, nelle sue parole, un vissuto a me vicino, diceva: «abbiamo fatto, in passato, manifestazioni in 10 per chiedere la chiusura delle basi militari, anche di quelle più piccole di cui non si conosceva neanche l'esistenza, per affermare che la Sardegna deve essere una terra di pace » . La sua frustrazione al pensiero di quelle manifestazioni scarsamente partecipate rappresentava solo un ricordo, un monito da lanciare dal piccolo palco, dopo aver visto la folla dei partecipanti.  «A voi giovani, dico, non lasciatevi portare via tutto questo: guidate noi anziani che, in questo tempo, abbiamo fatto quello che abbiamo potuto e ora non possiamo d

La notorietà (del) dissidente

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La letteratura è piena di libri di racconti di storia contemporanea, di questa o quella persona residente in un paese che ha vissuto un periodo cruciale che ne ha segnato la storia. È facile imbattersi in  pubblicazioni di narrazioni in prima persona in una fiera del libro come «Più Libri Più Liberi», è facile imbattersi in volumi di racconti di sopravvissuti di quel giovane scappato dal dittatore x/y. In questi volumi, spesso, il comunismo viene sovrapposto ai regimi nazifascisti e il punto cardine sono, ovviamente, le libertà sociali e individuali: nel nazifascismo sono state negate mentre spesso si sente dire, per un principio di sovrapposizione ma anche di separazione e paragone fra i due (insovrapponibili) sistemi, che nel socialismo si sarebbe dovuta sdoganare qualsiasi libertà, specie quelle individuali (i cosiddetti diritti civili), anziché quelle che riguardano la totalità della popolazione. Il racconto la fa da padrone, il vissuto personale è il reale vettore di emozioni e se

Prima come tragedia, poi come farsa

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Dal 2006 al 2017 ci passa poco tempo, 11 anni. In termini politici in realtà è un'era geologica. Nel primo pomeriggio di oggi, il Partito Socialista italiano, via post su Facebook, pubblica il nuovo simbolo della lista comune fra Area Civica (una mascherata per nascondere Centro Democratico, partito di Bruno Tabacci che prese lo 0,5% nel 2013 ma che riuscì ad eleggere dei deputati a causa della legge elettorale) e la Federazione dei Verdi. Alla domanda: «cosa potrebbe fare Renzi per ostentare lo scalpo del centrosinistra da consegnare ai giornalisti?» , la risposta è stata quella fornita da un grafico un po' maldestro il quale ha messo insieme il simbolo dell'Ulivo con tanto di ramoscello, un blu oltremare  che fa sempre pro-Europa e un puntino rosso sopra la "i" che fa sinistra. Come il salmone il 24 dicembre: fa Natale. Anche se, subito, mi è tornato alla mente quest'altro simbolo: la lista unica di Consumatori uniti, Pdci e Verdi. Un'era politica fa: li

Le «vere “fake news”», quelle che generano guerra

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Hugo Chavez nel celebre «Discurso en la lluvia» Articolo pubblicato su Pressenza . Più di 100.000 presenze, questi i numeri da capogiro diramati dall’AIE in un comunicato a conclusione di «Più Libri Più Liberi», la fiera della piccola e media editoria che si è svolta a Roma dal 6 al 10 dicembre. Tantissimi gli incontri i dibattiti e gli stands a disposizione di chi ha deciso di arrivare alla nuova sede della rassegna, ovvero, il “Convention Center La Nuvola”. Tra i molti dibattiti, uno in particolare ha attirato l’attenzione di «Pressenza»: «Propaganda di guerra, informazione di pace», promosso dalla Editrice Sankara e a cui hanno partecipato Marinella Correggia, Luciano del Castillo e Giulietto Chiesa. «Pressenza», dunque, ha intervistato la Correggia a margine della presentazione del suo libro «El Presidente de la Paz» dedicato alla figura di Hugo Chavez e al suo ruolo antimperialista, internazionalista, ecosocialista, pacifista. Il volume, tuttavia, non si soffermava “solamente” sul

La nostra ricorrenza annuale: «Più libri più liberi»

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Stanotte, inspiegabilmente, di dormire non se ne parla e dire che non è stata propriamente una giornata riposante. «Più libri più liberi», la fiera della piccola e media editoria che si svolge a Roma, è il nostro personale anniversario (mio e della  @Serena1090 ) e di cui non abbiamo intenzione di perdere neanche una giornata: ogni minuto trascorso a perdersi tra centinaia di volumi è un minuto investito, per dirla con termini borsistici. Ci districhiamo fra presentazioni, dibattiti, conversazioni, trasmissioni radiofoniche in diretta e stand di case editrici. Insomma, siamo nel nostro paradiso terrestre, o habitat naturale, a seconda della Weltanschauung  che ognuno ha. Quest'anno stiamo andando alla Fiera per conto di «Pressenza» e, praticamente subito, abbiamo preso contatti con la Sankara edizioni  che ci ha donato due libri importantissimi e di cui scriveremo nei prossimi giorni: «El presidente de la Paz» e «Le parole di un vero rivoluzionario». Il primo dedicato ad Hugo Chave

Calcio e Martello al Sally Brown

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Ieri (3/12/17) siamo stati al Sally Brown per presentare Calcio e Martello . Bella Serata e bella gente: partecipazione e attenzione e, soprattutto, si cercava di capire come mai due persone nate a distanza di 10 anni l'una dall'altra (1982 e 1992) si siano messe a scrivere un  compendio  sul calcio socialista non avendo mai vissuto nel socialismo, né avendo visto all'opera   i campioni di cui parlavano.  Quando si parla di socialismo, inevitabilmente, si fa riferimento ad un sistema economico, sociale e politico completamente diverso da quello in cui viviamo ora, tuttavia lo si fa con una buona dose di pregiudizi e luoghi comuni. Si parla di violenze, di nefandezze e di un sistema imperfetto, come se per un qualche assurdo motivo il socialismo dovesse essere il paradiso in terra contrapposto all'inferno del capitalismo. O meglio che il socialismo debba esserlo (o debba esserlo stato) a prescindere, data la pervicacia dei suoi sostenitori. Ma (come direbbe mia madre) «l