Qualche anno fa ho abbandonato lo studio dell'organetto per dedicarmi più totalmente allo studio, per cercare di finire in tempo triennale e magistrale e, a parte il semestre in più che ho impiegato per la prima, direi che ci sto riuscendo. L'aver tralasciato l'organetto è stato abbastanza doloroso, non tanto perché non studiassi più brani da suonare o perché - materialmente - non andassi più a lezione.
È stato triste perché mi ha fatto progressivamente distaccare, anche a causa di agenti esterni poco felici, dalle Danze di Piazza Vittorio. Prima era un gruppo di gente che voleva animare il parco della Piazza, tuttavia, man mano che i giorni e i mesi passavano, cominciò a prendere la forma di una vera e propria compagnia. Suonavamo e partecipavamo alle più disparate iniziative in cui venivamo chiamati a suonare. Siamo diventati Associazione e ho il privilegio di risultare fra il gruppo di soci fondatori.
Oggi, dopo circa due anni e spicci (*), sono tornato a suonare a Piazza Vittorio con Le Danze.
E sono felice.
(*) misà che sono anche di più di "due e qualcosa", forse anche "tre e qualcosa"
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