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Visualizzazione dei post da marzo, 2022

Quando il rock parlava (anche) russo

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Ci sono quattro musicisti sul palco. Il chitarrista, uno dei due con l'elettrica al collo, si avvicina al microfono e abbozza un saluto: «Привет!» (Ciao!). È Yuri Dimitrevich Kasparyan, chitarrista dei Kino: senza perder troppo tempo inizia a suonare intonando distintamente le note di una delle canzoni che ha reso famoso il gruppo nel corso degli anni '80 del secolo scorso. C'è anche una voce che canta ma nessuno dei quattro sta effettivamente proferendo parola di fronte al microfono . Eppure la voce è propagata chiaramente e distintamente dagli altoparlanti: si riesce a distinguere in maniera cristallina. È una voce calda e leggerissimamente gutturale, comunque molto profonda . Nessuno sta cantando il 31 gennaio 2021 a San Pietroburgo assieme ai Kino: non si tratta di una voce del presente. Non appartiene a questo tempo e all'oggi ma ad un vago "ieri". O meglio: appartiene agli anni '80 (anche lei) e li si è cristallizzata per sempre nei dischi dei Kino

Bestiale domenica: non basta la volontà a sconfigger la "malasorte"

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Foto di Federico Nutricato   Non è facile raccontare questa domenica di fine marzo in cui la Borgata ha disputato la gara di ritorno contro l'Undici Calcio: spesso il modo migliore per ricostruire qualcosa che prende una piega diversa da quel che si stava prospettando in corso d'opera, val la pena prenderla dalla fine. Partire a raccontare da com'è finita , in buona sostanza. La domenica della Borgata inizia e finisce allo stesso modo: ricordando il compagno Dorno dell'Atletico San Lorenzo : prima del calcio d'inizio con un minuto di silenzio, con una foto assieme all'Under17 dell'Atletico (insieme ai cori dei tifosi) prima di salutare la squadra granata. Capitan Zannini è visibilmente provato da una partita in cui ha dato tutto e di più: lo sguardo è penetrante e lascia trasparire molta tristezza e infinito rammarico , così come molta rabbia. «Ce l'hanno presa per due falli...» , mormora, rimuginando, Zannini, mentre protende il corpo all'indietr

Borgata Gordiani avanti sul Sempione: decide Proietti - #Nonlosaiquantotiamiamo

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Cielo mezzo plumbeo, ogni tanto s'affacciava il sole ma era timidissimo, sebbene inizi già a scaldare. Si vede che sono tre mesi che non piove. La Borgata scende in campo in maglia bianca, il Sempione in rosso bordeaux: spaventare gli spettri dell'andata era doveroso, scacciarli via d'imperio è [stato] granata. Il tabellino della seconda  giornata di ritorno | Campionato di Seconda Categoria Girone E SEMPIONE CALCIO - BORGATA GORDIANI 1-2 MARCATORI: 20' pt Di Stefano (BG), 35' pt Alaimo (SC), 8' st Proietti (BG) SEMPIONE CALCIO: Sprizzi, Ferri, Paolini, Cundari, Biraschi (40' pt Camilli), Bonacci, Lattuca (Temperini), Porzio (Coleti), Amaldi Racchetti (Zizza), Guida, Alaimo PANCHINA: Avallone, Forti, Cicchetti, Pascucci, Martiriggiano.  BORGATA GORDIANI: Poma, Chieffo (35'st Capuzzolo), Piccardi, Capostagno, Brigazzi, Zannini, Proietti, Cassatella (29'st Rufini), Di Stefano, Mascioli (37'st Michelangeli), Pompi (Cicolò)  PANCHINA : Capuani, Pal

Un paese che non c'è e che forse dovremmo costruire: "Zenìa - folk immaginario per un paese immaginario"

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Foto © Helikonia Concerti | Facebook | Roberta Gioberti Zenìa: folk immaginario, per un Paese immaginario. Paese sia con la  p maiuscola che minuscola: l'accezione potrebbe riguardare entrambi i significati della parola, sia quello più vicino a Stato  che quello più letterale di piccolo agglomerato urbano . Soffermarsi sul paese e folk immaginario  è un'esigenza di chi scrive per far capire e comprendere meglio la proposta di quel che è stato messo in scena dai cinque musicisti l'8 marzo al Teatro Studio Borgna dell'Auditorium (Nora Tigges – canto, testi; Massimiliano Felice – organetto e chitarra; Davide Roberto – percussioni e canto; Massimiliano Bultrini – chitarra; Caterina Palazzi – contrabbasso. Ospiti : Nicola Alesini – sax; Matteo Giuliani – chitarra; Fabiana Carosi, Camilla Dell’Agnola, Federica Migliotti, Susanna Ruffini – voci. Federica Migliotti – supervisione drammaturgica e teatrale) . Quando si pensa ad un paese immaginario, di solito, si fa riferimento