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Il rogo del ragazzo sospettato di essere 'chavista'. Questa è la democrazia e quel che si dice 'opposizione democratica' per l'UE |
Un blog in cui scrivo tutto quello che mi occupa e mi pre-occupa. Ma anche di molto (troppo) altro.
Venezuela: l'opposizione brucia le persone in piazza, l'UE la premia
Perché la DDR cadde "per la cioccolata e per i jeans" | Revisionismo for dummies
Il 'Rosatellum'
«Non è antidemocrazia, è solo il Rosatellum, bellezza» - https://www.pressenza.com/it/2017/10/non-anti-democrazia-solo-rosatellum-bellezza/
«Ballata di un amore italiano» di Daniele Longo. Nostalgia agrodolce di un paese oggi smarrito ma che ha conosciuto tempi migliori
«La Ballata di un amore italiano non nasce libro - spiega l'autore - ma testo teatrale per uno spettacolo che scrissi qualche tempo fa». (Ballata di un amore italiano, Davide Longo, Feltrinelli, pp. 111, euro 12). Longo, infatti, prima di romanziere, nasce come sceneggiatore di teatro e di programmi radiofonici. La sua ballata prende forma durante la frequentazione della scuola di scrittura Holden di Torino. Doveva essere portata in teatro, ma poi è diventata «radiodramma in cinque puntate» con tanto di voce di Natalino Balasso. Ma poi, lavorando e meditando più e più volte sul testo, tagliando e cucendo varie parti, ne è uscito fuori un rommanzo con l'ambizione di essere innovativo, perché alterna prosa e versi.
«Un buffo del varietà nella parte di un sergente»
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Elsa Morante |
«[...] Nell'aula dove essa insegnava, proprio al di sopra della sua cattedra in centro alla parete, stavano appese, vicino al Crocifisso, le fotografie ingrandite e incorniciate del Fondatore dell'Impero e del Re Imperatore. Il primo portava in testa un fez dalla ricca frangia ricadente, con in fronte lo stemma dell'aquila. E sotto un tale copricapo, la sua faccia, in una esibizione perfino ingenua tanto era procace, voleva ricalcare la maschera classica del Condottiero. Ma in realtà, con l'esagerata protrusione del mento, la tensione forzosa delle mandibole, e il meccanismo dilatatorio delle orbite e delle pupille, essa imitava piuttosto un buffo del varietà nella parte di un sergente o un caporale che mette paura alle reclute [...]».
(*) spiz-zà-re: v.tr. nell'uso corrente, voce verbale che si usa nell'ambito di un determinato uso dei social network. Tale uso sta ad indicare l'azione dello spiare profili o pagine per i più disparati fini
Il mio sito di Facebook (remiscelata per Discorsi da bar)
Dico: «Eh»
Dice: «Nsomma, je vorei dà n'aggiornata perché c'ho n blog esterno do ce mando ste cose che scrivo, no?»
Dico: «Eh»
Dice: «Praticamente io je vorei dà na veste grafica che sia n po mejo»
Dico: «Okay, ma er sito de facebook non esiste»
Dice: «Come no, io ce posto tutti i giorni»
Dico: «Eh, quella è na pagina che hai creato te col profilo tuo»
Dice: «Eh, non è n sito che ho messo su Facebook?»
Dico: «No, er sito, er blog, è quello che te voi aggiornà. La pagina è quella che n'altro luogo che accoglie e ospita i post e le cose che ce pubblichi, sia le stronzate che me dicevi sia le cose serie»
Dice: «Ma io come faccio a mette na cosa sul sito de Facebook?»
Dico: «Ecco. No, dico, non lo poi aggiornà, quella è na pagina de Facebook, è uguale pe' tutti. Poi cambio graficamente er blog o r sito che c'hai».
Dice: «Ah, okay. Quindi se io non volessi più er blu de Facebook quando uno clicca sulla paginetta mia, non se po' fa?»
Dico: «No, zì, quello è blu e too tieni così perché hai creato una pagina su Facebook»
Dice: «Eh ma ce sta scritto "blablablablabla.it", j'ho dato sto nome alla pagina quindi significa che è mio»
Dico: «No zì, tu hai creato una pagina. Non hai creato un sito e l'hai messo su Facebook anche perché non se po' fa»
Dice: «Ma come no?!»
Dico: «Ao pensa alle squadre de calcio, quelle c'hanno...»
Dice: «... Er sito de Facebook»
Dico: «No zì, non esiste er sito de Facebook. Er sito è na cosa, Facebook è n'altra».
Dice: «E se io volessi modificà er colore de uno che clicca sulla paginetta mia e je compare verde anziché blu?»
*facepalm*
Dico: «Eh guarda nu lo so, po' esse che c'hai n bug sul computer fattelo vedè. Po' esse che lo devi portare n'assistenza. NA COSA GRAVE».
Greenpeace
Dice: «Ao, l'altro giorno m'hanno preso quelli de Grinpìs, ce stava n banchetto, nsomma me so avvicinato...»
Dico: «T'hanno fermato o te sei avvicinato? Cambiando l'ordine dei fattori er risultato è nettamente diverso»
Dice: «Vabbè ce so annato io ma te giuro che non è che cambia»
Dico: «Eeh. Avoja.»
Dice: «Vabbè n somma mbocco dentro a sto gazebo co questa co 'a
pettorina verde pisello che me voleva lascià n volantino pe' na
petizione sulle energie rinnovabili contro er nucleare»
Dico: «Tremo»
Dice: «Nsomma je faccio: "guarda zì, hai sbajato proprio a fermamme"»
Dico: «Ma se ce sei andato te!»
Dice: «E statte zitto, so dettaji. Nsomma je faccio "e secondo te si proibbimo er nucleare co che l'accennemo a luce? Eh?"»
Dico: «Ecco.»
Dice: «E questa tutta impaurita che me diceva "vabbè c'è il sole, l'eolico e io che je dico ao ma n c'hai capito n cazzo ma l'eolico innanzitutto è n cazzotto a n'occhio vedè ste pale, poi in Abruzzo manco l'accendono"»
Dico: «Vabbè ma quella poraccia te stava a fa n discorso generale, che c'entra l'Abruzzo»
Dice: «Ao io parlo pe' quello che vedo. L'accenni sull'autostrada p'annà n'Abruzzo? No. E allora tu-Stato nu l'accenni mai»
Dico: «Me sembra calzante [... *sospiro*]»
Dice: «E nsomma me fa "dai ma allora me firmi qua? te iscrivi dellà"? E allora io tutto coso je faccio: "bella, dai, ma n'hai capito che so contro quello che stai a dì? a me me piace er nucleare, n-u-c-l-e-a-r-e"».
Dico: «E dopo sto siparietto...»
Dice: «Me ne so annato dopo che questa s'era tipo messa 'e mani n faccia pe' la disperazione»
Dico: «N dialogo da premi Nobel»
Dice: «Nfatti, quella sicuro n c'ha capito n cazzo»
Dico: «Perché te. Ao».
Plaza de Cibeles. Futuro prossimo. *
La Spagna è libera.
Catalogna
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