Il Corriere della Sera e gli insulti alla periferia
L’editoriale del 28 luglio di Ernesto Galli della Loggia, è bene entrare subito “a gamba tesa” nella questione, è un insulto a milioni di persone che vivono nelle periferie delle grandi città. Uno schiaffo a mano aperta di coloro che vivono del proprio lavoro (ovvero i “proletari”) e sono costretti a turni massacranti per poter sopravvivere e pagare – ben che gli vada – un mutuo che porta via metà dello stipendio. Tralasciando fenomeni di affitto in nero, sub-affitto e altre meschinità che oggi sono considerate “normalità” del “mors tua vita mea” quotidiano. Chi scrive, abita in uno di questi «sperduti quartieri dormitorio» di cui parla il "prestigioso" editorialista del Corriere. Ma quel che ha scritto non ha destato indignazione: la maggior parte del panorama intellettuale, politico e sociale del Paese la pensa esattamente così. Per contestualizzare è bene citare un passaggio dall’articolo di Galli della Loggia: «[…] Ma con ancora maggiore urgenza la pandemia ripropone i